Un Quadro, Una Foto, Una Canzone
Questo è il titolo della mostra che, come oramai consuetudine, l’Associazione Culturale QuadranteArte e il Circolo Culturale Fotografico Il Grandangolo in collaborazione propongono quest’anno.
La mostra, allestita nell’Auditorium S. Rocco, nel Campo omonimo in Grado (GO), sarà visitabile nei giorni dal 4 al 17 giugno con i seguenti orari: dalle 17.00 alle 21.00 nei giorni feriali e dalle 9.00 alle 21 sabato, domenica e festivi.
Il tema di quest’anno sono le canzoni italiane: ogni canzone è stata scelta da una coppia di artisti (un pittore e un fotografo) che ha dato lo spunto per una elaborazione, all’insaputa del maestro a lui accoppiato. Questa formula, già sperimentata negli anni passati si è rivelata vincente; le opere prodotte con questo stimolo sono originali e mai banali.
Qui sopra, a sinistra, c’è la locandina/invito al vernissage che si terrà sabato 4 giugno alle 18, a destra c’è l’elenco delle coppie di artisti abbinate ad ogni canzone e sotto la presentazione del presidente Pier Paolo Mazzon.
Il brano scelto da me è “La topolino amaranto” di Paolo Conte. Siccome ultimamente (come ho già scritto in un post precedente) mi sto divertendo moltissimo con il software Blender , un potentissimo programma per la modellazione 3D, per il rendering e l’animazione, ho pensato di creare il modello virtuale della topolino (avevo già fatto il modello della Fiat 500) e quindi ho creato un’ambientazione che possa richiamare la canzone.
Ho allora realizzato la composizione raffigurata in “La Topolino amaranto – Omaggio a Paolo Conte”.
Tutti senza dubbio si saranno resi conto che non si tratta di pittura: l’unico elemento realizzato con la matita è il ritratto di Paolo Conte; tutti gli altri oggetti sono stati creati in modellazione 3D con il software Blender su Linux. Anche il disegno del ritratto di Conte è stato digitalizzato con lo scaner e applicato sul blocco da disegno virtuale.
Non ero molto convinto della mia opera e ho realizzato anche “Omaggio a Paolo Conte – Making”. Ero molto indeciso su quale presentare a Grado, ma provvidenzialmente
nessun fotografo ha scelto la canzone sulla quale mi sono cimentato io, pertanto, d’accordo col presidente Pier Paolo abbiamo deciso di esporre anche il secondo lavoro al posto della foto mancante.
Un paio di indicazioni sulla realizzazione: il testo dela canzone è ambientato nell’immediato dopoguerra, (da qui il numero 1946 sulla targa). La frase:
…
è appena finito il temporale
e sei case su dieci sono andate giù
…
si riferisce alla guerra appena terminata e alle distruzioni da questa causate che ho tentato di rappresentare con le case diroccate sullo sfondo e le pietre sul ciglio della strada. La canzone poi continua così:
…
meglio che tu apri la capotte
e con i tuoi occhioni guardi in su
beviti sto cielo azzurro e alto
che sembra di smalto
…
e il cielo sereno si vede riflesso sul parafango dell’auto.
La composizione è stata (irrealmente) arricchita con la copertina del’album che contiene il brano e da una scritta che cita il secondo paragrafo. Nel secondo lavoro (Omaggio a Paolo Conte – Making) ho voluto rappresentare l’idea che mi ha portato alla realizzazione: quindi oltre alle immagini e ai disegni che mi sono serviti per costruire la topolino sul tavolo sono posizionati computer, tastiera, mouse e monitor (sul cui schermo si vede la scena del primo quadro), il blocco da disegno e una matita, oltre ad un modellino dell’auto.