Rita Mascialino

Rita Mascialino è Presidente dell’AccademiaItaliana per l’Analisi del Significato del Linguaggio ‘MeQRiMa

Avelino De Sabbata è nato a Pozzuolo del Friuli (Udine) dove risiede. La sua produzione comprende dipinti ad olio ed acquarelli, ma la sua passione primaria è stata ed è da sempre il disegno dove eccelle in modo particolare. Soprattutto sono famosi i suoi disegni relativi alla figura umana e ai ritratti, dove la sua maestria raggiunge profondità di penetrazione nella personalità per come essa traspare dalle posture del corpo e dall’espressione del volto. Più di recente si è dedicato alla sperimentazione artistica attraverso la computergrafica dove pure ha raggiunto posizioni ragguardevoli. Ha esposto in molte mostre collettive e personali, ha ottenuto molti primi premi. È fondatore e presidente dell’associazione culturale Quadrante Arte.

premio_f.kafca2011-1Disegno donato al Premio Franz Kafka Italia ®2011 a assegnato a Lucio Schiuma, 1° classificato della sezione “ROMANZO EDITO

“Il disegno di Avelino De Sabbata, donato al Premio Franz Kafka Italia ®2011, mostra un parziale scorcio di figura umana. Essa riguarda un essere umano in un momento di raccoglimento in se stesso, ma non di contemplazione, ciò che richiederebbe una postura più rilassata, più fluida, adatta appunto alla dolcezza della meditazione. La postura che De Sabbata ha rappresentato è quella di un essere umano, donna o uomo non importa, ma presumibilmente più una donna come avvertono le unghie lunghe ed appuntite, essere umano dunque che si raccoglie in se stesso in perfetta solitudine per fare del suo corpo una barriera separatrice e difensiva verso il mondo esterno, un po’ come ergendo una fortificazione attorno a sé fatta delle braccia, delle mani. Proprio le mani di questo scorcio di figura ci rivelano che tipo di essere umano, sesso a prescindere, abbia vita nel disegno di Avelino De Sabbata: sono le mani sottili, raffinate e dinamiche di una persona di cui si può sapere con certezza che non trova nel cibo la sua più grande soddisfazione, non sono neppure le mani nodose di una lavoratrice o un lavoratore dei campi né comunque mani avvezze a pesanti lavori manuali, domestici, non sono neanche mani adatte a svolgere un lavoro di meccanica routine, per questo non si addice la loro gestione che va oltre il limite posto dalle incombenze del quotidiano, oltre la stretta misura di un razionale che impone freno, compostezza – sono di fatto mani le cui dita sfuggono in qualche loro tratto inquieto al controllo imposto dal razionale mostrando di essere avvezze a forme non del tutto rientranti nella norma pratica, a forme della fantasia. Si rivelano così per mani d’artista, adatte a dare vita all’immaginazione creatrice e a proteggerla come in uno scrigno prezioso quale è diventato il corpo e con esso la personalità che esse racchiudono. Un disegno questo altamente simbolico attuato con conoscenza profonda dell’anatomia umana e con magistrale abilità del disegno – la quale è e resta la base di qualsiasi opera d’arte, anche la più astratta, come già insegnava Leonardo da Vinci alla cui Scuola gli allievi cominciavano ad usare il colore sulla tela solo dopo ben cinque lunghi anni di incessante esercizio del puro disegno.”

premio_f.kafca2011-2Disegno donato al Premio Franz Kafka Italia ®2011 a assegnato a Igino Canestri, 2° classificato della sezione “ROMANZO EDITO

“Il disegno di Avelino De Sabbata donato al Premio Franz Kafka Italia ® 2011, rappresenta una donna accasciata al suolo su di un fianco e vista di schiena, mentre è ripiegata su se stessa in un momento non di allegria – l’accasciamento ed il rannicchiamento non corrispondono agli effetti posturali della gioia –, ma di scarsa propensione all’azione, alla vita, quasi essa sia in un riposo o sonno profondo concreto e metaforico. Non si vedono le mani, in ogni caso la donna non è nella posizione di chi stia compiendo un’attività qualsiasi – gira la schiena al mondo e tiene la testa anch’essa non rivolta a guardare la realtà che le sta intorno. Essa è nella posizione di chi si abbandoni alla solitudine, alla malinconia che essa comporta e alla chiusura verso il mondo esterno. Lì, in un momento di solitaria compagnia con se stessa dove anche il pensiero sembra non esserci attivamente – il corpo è completamente rilassato e non nell’atteggiamento muscolare di qualcuno che pensi attivamente a qualcosa, ma sia nel sonno o nel dormiveglia o in un pesante distacco dal reale –, essa attende di rialzarsi per riprendere le attività quotidiane in cui si realizza la sua vita, attività che si suppongono di cure domestiche e familiari: la postura scelta per il riposo risente dei comportamenti agìti di consueto dalla persona nella quotidianità e risente in ogni caso dell’atteggiamento psicologico di fondo della stessa, nel caso si tratta della postura di chi è abituato a tenersi in disparte, a guardare senza partecipare, a non espandersi nell’ambiente, ad una donna chiusa nelle cure domestiche. Così per questa donna interpretata da Avelino De Sabbata.”

premio_f.kafca2011-3Disegno donato al Premio Franz Kafka Italia ®2011 a assegnato a Maria Ricciuti Garofalo , 3° classificata della sezione “ROMANZO EDITO

“Il disegno di Avelino De Sabbata donato al Premio Franz Kafka Italia ® 2011 rappresenta un busto di giovane donna. L’esposizione del seno nudo non ha nulla di materiale – le forme sono appena accennate e verginali e comunque non si tratta di un busto che ritragga emblematicamente una madre, il seno è piccolo e sostenuto, il torace stretto, anche la vita che si annuncia appena abbozzata si indovina sottile. Il volto è di grande bellezza, anch’essa di tono delicato. Si vede dalla sicurezza con cui tale corpo è esibito come questa donna sia conscia della bellezza del suo soma che essa offre tuttavia con dolcezza di gesti e non sul piano meramente sessuale, ma su quello erotico-affettivo – la dinamica che imposta busto e volto non è quella corrispondente all’esaltazione dei sensi che contraffà l’espressione o ad una routine sul piano dell’amore materialmente sessuale, cui contraddice l’espressione del volto così armoniosa, quieta ed anche seria, consapevole dell’importanza di quanto sta per avvenire. Si tratta dunque di una donna che Avelino De Sabbata propone come consapevole custode del tesoro della dolcezza erotico-affettiva che essa possiede sul piano psicofisico e che è in grado di offrire come dono prezioso, non come esperienza banale né tanto meno triviale.”


In occasione della “I MOSTRA DEL PREMIO FRANZ KAFKA ITALIA ®” ha scritto:

Di Avelino De Sabbata colpiscono per eleganza e contenuti simbolici i due laghi, Lago giallo e Lago verde, nel quale ultimo il mondo esterno all’acqua sembra fare tutt’uno con essa e vi si riflette ed intreccia creando un’atmosfera in apparenza leggiadra, non scevra più in profondità da un senso di pericolosità che si individua nello specchio lacustre quasi inglobante la natura al suo esterno la quale si allunga su di esso come attratta dall’abisso. I disegni, due Ritratti di donna, Tronchi e Uccello sul ramo, mostrano un tratto essenziale come è tipico di Avelino De Sabbata nella scelta dei soggetti: si tratta di soggetti sempre ricchi di significato e mai banali o superficialmente imitativi – l’arte propone sempre significati più o meno profondi secondo la profondità della personalità dell’Artista. I tronchi sono solitari e spogli, essenziali nella loro struttura, suggeriscono la spazialità della tenacia anche nel disagio e della resistenza ad oltranza nel piccolo gruppo, proiettando nell’umano: nel piccolo gruppo familiare che, pur stremato, è sempre e ancora integro, unito nello sforzo di sopravvivere e nell’attesa di una nuova primavera. L’uccellino sul ramo è solitario, emblema di chi sia pronto a fuggire via al primo segnale di pericolo, abituato a doversi difendere da solo dalle avversità e capace di godere della bellezza della vita per i pochi attimi di sosta concessi. I ritratti esprimono interiorità e non solo aspetto esteriore. Anche le tre tele a tecnica mista riguardano donne ritratte nella loro bellezza fisica e nel loro diverso aspetto come segno di adattamento a varie situazioni cui la donna fa fronte nella società dove essa porta bellezza e vita.

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